Il libro della settimana

di Ornella Mazzola

Il libro che proponiamo questa settimana è “La Mennulara”, un grande classico contemporaneo, rivisto e ampliato nel 2019 dall’autrice Simonetta Agnello Hornby. La scrittrice è nata a Palermo nel 1945. Dal 1972 vive a Londra specializzata avvocato minorile e giudice, presidente del Tribunale “Educational Needs and Disability”. Il suo studio legale a Brixton si occupa di comunità immigrate musulmane e nere. Ha vinto il premio “Penna d’oro 2018”, riconoscimento della Repubblica Italiana destinato a “coloro che hanno onorato la cultura italiana nelle lettere”.  L’autrice, dopo il libro d’esordio, ha pubblicato diversi romanzi che hanno venduto in Italia più di un milione di copie tra cui “La zia Marchesa”, “Boccamurata”, “Vento scomposto”, “La monaca”, “Il veleno dell’oleandro”, “Caffè amaro”, alcuni legati alla cucina come “La cucina del buon gusto” e una guida/memoir personalizzata di Londra “La mia Londra”. “La Mennulara”, pubblicato nel 2002, ha venduto oltre un milione di copie, è stato tradotto in 19 lingue in tutto il mondo e ha ricevuto il “Premio Letterario Forte Village”, il “Premio Stresa di Narrativa”, il “Premio Alassio Centolibri” e il “Premio Marisa Rusconi”. Dal romanzo è stato realizzato un Grafic Novel e nel 2011 il Teatro Stabile di Catania ha prodotto l’adattamento per le scene con la collaborazione della stessa autrice. La storia nasce con la morte della protagonista all’età di 55 anni, la Mennulara, Maria Rosalia Inzerillo, domestica della famiglia Alfallipe in un paese della Sicilia degli anni sessanta. E’ un incipit coraggioso col personaggio principale già assente la cui vita viene raccontata con dicerie e pettegolezzi dai compaesani che ne commentano la buona o cattiva condotta anche molto tempo dopo il funerale. La donna con le sue capacità e forza di volontà riesce a salvare il patrimonio di casa Alfallipe  prendendo le redini dell’amministrazione e permettendo così ai componenti della famiglia di condurre la vita agiata di sempre. Alla morte del padrone di casa la Mennulara si prende cura della nobile vedova accogliendola nella sua casa e costringe i tre figli a farle visita  in cambio di una cospicua cifra. Tutti pensano che abbia accumulato chissà quali ricchezze ma alla sua morte non si trova nulla. Ciò che viene in risalto è la complessità psicologica della protagonista, donna arguta che da analfabeta diventa capace amministratrice, serva-padrona ma scorbutica, distante e quasi ostile, sempre orgogliosa comunque del suo ruolo di cameriera. Col suo carattere scostante, che la isola dal contesto del paese, è una donna che si rifiuta di vivere come le altre, lotta per sopravvivere senza compromessi, ha un suo senso della giustizia ma nello stesso tempo si ritrovano in lei momenti di tenerezza e amore. Il libro alla fine incuriosisce il lettore per le insidie a cui viene sottoposta la nobile famiglia che vuole impossessarsi del tesoro della defunta serva. Il linguaggio scorrevole è impreziosito dalle colorite descrizioni dei paesaggi siciliani. I temi della passione, la violenza, la malattia, la vita e la morte attraversano il romanzo con una serie di piccoli episodi in cui si susseguono colpi di scena che trasformano la Mennulara dal ruolo di carnefice a quello di vittima.